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Altri libertini è il romanzo d’esordio di Pier Vittorio Tondelli ed è composto da sei racconti strettamente connessi l’uno con l’altro: un “romanzo ad episodi”, secondo la definizione dello stesso autore. L’opera ha una lunga gestazione: il nucleo originario era infatti una grande quantità di scritti inviati ad Aldo Tagliaferri della Feltrinelli sul finire degli anni ’70, rimaneggiati e riscritti su suo suggerimento. Il primo racconto, Postoristoro, è la cronaca in terza persona di una notte in una stazione ferroviaria, forse di Reggio Emilia. I personaggi sono emarginati di ogni tipo: tossici, malavitosi, prostitute, omosessuali. Le situazioni sono crude e il linguaggio riproduce il parlato dei personaggi mischiato con quello dell’autore. In Mimi e istrioni i protagonisti sono un gruppo di tre ragazze (Pia, la voce narrante, Sylvia e Nanni) e un ragazzo (Benedetto o Benny, alla ricerca della propria identità sessuale) di Reggio Emilia, chiamate le “Splash”. La loro esistenza si svolge tra scorribande notturne in osterie e discoteche e rapporti sessuali occasionali, corse in bicicletta, sedute di autocoscienza, esperimenti intellettuali e artistici. Ma al ritorno dalle vacanze estive, trascorse separatamente, il gruppo non ritrova la sua unità: l’armonia è spezzata. Benny vuole riscoprire la sua eterosessualità e ora veste panni maschili, si è fatto crescere la barba e ha una fidanzata; Nanni tenta il suicidio e quello che provano i tre compagni al suo capezzale non è nostalgia: piuttosto vengono colti da un senso di nausea. Il terzo racconto, Viaggio, è quello più vicino alla forma del romanzo, per estensione e per snodo narrativo. Il protagonista, insieme al suo amico Gigi, dopo gli esami di maturità compie un viaggio in treno in alcune città del Nord Europa. A Bruxelles si uniscono a ragazzi di altri paesi e lavorano come imbianchini. Qui il protagonista (di cui non si dice mai il nome) prende coscienza della propria omosessualità e ad Amsterdam i due fanno esperienza dell’eroina. Tornati in Italia si iscrivono all’università a Bologna, dove il racconto prosegue con la narrazionedella loro vita: gli squallidi appartamenti, le esperienze sentimentali e sessuali, i collettivi, l’occupazione dell’università. Il protagonista conosce e si innamora di Dilo, e questo evento segna uno spartiacque nella sua vita: l’amore lo mette di fronte alla presa di coscienza della sua vita segnata dagli eccessi e lo porta a cercare un’esistenza più tranquilla. Ma al ritorno dalle vacanze scoppia la crisi e il rapporto finisce. Il protagonista dopo aver girovagato tra Parigi, Milano e
 Londra decide di tornare a Correggio, il suo paese natale. Ma il ritorno alle origini invece di attenuare il senso di frustrazione, lo accentua, tanto da fargli tentare il suicidio, proprio come la Nanni del racconto precedente. In ogni caso “Sulla mia terra, semplicemente ciò che sono mi aiuterà a vivere.”
Tag(s) : #altri libertini, #pier vittorio tondelli.libri, #scrittori, #narrativa
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